IL BALLETTO DELLA SCALA IN GIAPPONE

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Una intensa attività di tour sta caratterizzando l’autunno del Balletto scaligero, e rinnova l’impegno internazionale che negli anni ha visto la compagnia esibirsi nel mondo. Con un mese di trasferta e venti recite in totale, il Balletto scaligero attraversa Cina e Giappone. Dopo dieci anni dall’ultima trasferta infatti il Corpo di Ballo della Scala è stato nuovamente in scena a Tianjin e Shanghai, mentre Canton è stata visitata per la prima volta. Quindici le recite in Cina dal 31 agosto al 17 settembre e due le produzioni, a testimoniare la versatilità degli artisti scaligeri e la varietà del repertorio, impegnati infatti sul versante classico con “Giselle”, che ha visto impegnate orchestre locali, China Film Orchestra, Zhejiang Opera House Orchestra e Guangzhou Symphony Orchestra, dirette da Patrick Fournillier e sul versante più moderno con “Cello Suites” di Heinz Spoerli, sulle Suites di Bach n. 2, 3 e 6, eseguite dal Primo Violoncello scaligero Sandro Laffranchini. Dopo la Cina, per il Ballo ritorno anche in Giappone, a tre anni dalla precedente trasferta, e alla sua quinta presenza in questo Paese con Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, altro cavallo di battaglia della compagnia, che sarà in scena al Teatro Bunka Kaikan di Tokyo dal 22 al 25 settembre. Sul podio David Coleman a dirigere la Tokyo City Philharmonic Orchestra e in scena nei ruoli di Kitri e Basilio, accanto ai nostri primi ballerini Nicoletta Manni e Claudio Coviello, guest internazionali che si alterneranno nelle rappresentazioni:Elisa Badenes, principal dello Stuttgart Ballet, con Leonid Sarafanov, e Maria Kochetkova, principal del San Francisco Ballet e dell’American Ballet Theatre, con Ivan Vasiliev. Cinque le recite, in occasione del 150° anniversario dell’apertura delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone. E anche per quanto riguarda il Teatro alla Scala, dal 1981 fino a questa nuova trasferta, le residenze in Giappone sono state un caposaldo della presenza internazionale e un appuntamento ormai tradizionale, attesissimo dal pubblico giapponese: a oggi si contano 87 recite d’opera (incluse due rappresentazioni di Aida in forma di concerto), 22 serate di balletto e 21 concerti. Partner del Teatro alla Scala nell’organizzazione di tutte le tournée in Giappone è Japan Performing Arts Foundation: un lungo e complesso percorso di relazioni con lo storico direttore Tadatsugu Sasaki , recentemente scomparso, fatto di 16 anni di tentativi porta alla prima, leggendaria tournée a Tokyo, con quattro opere: Simon Boccanegra e Il barbiere di Siviglia dirette da Claudio Abbado, e Otello e La bohème dirette da Carlos Kleiber. La Scala tornerà in Giappone altre 7 volte: nel 1988 con Carlos Kleiber, Lorin Maazel e Riccardo Muti; nel 1995 con Riccardo Muti e Giuseppe Sinopoli (è in questa occasione che con le rappresentazioni de La bella addormentata si porta per la prima volta un programma completo di opera, balletto e concerto che in ben 21 alzate di sipario presenta al pubblico giapponese tutte le compagini scaligere); nel 2000 e 2003 con Riccardo Muti; nel 2007 con il Balletto impegnato nel Don Chisciotte; nel 2009 con Daniel Barenboim e Daniele Gatti (con la recita di Aida del 4 settembre la Scala celebrò la sua 100° apertura di sipario in Giappone; nel 2013 con Daniel Harding e Gustavo Dudamel e con Romeo e Giulietta anche il Corpo di Ballo che ora è in procinto di tornare in scena a Tokyo. Le relazioni della Scala con il Giappone hanno portato a una costante presenza alla Scala del Tokyo Ballet, una delle più importanti compagnie internazionali. Il debutto avviene nel 1986 con The Kabuki, coreografia di Maurice Béjart, e i ritorni sono costanti: 1989, 1993, 1996, 1999, 2004 e 2010, quando proprio alla Scala si è voluto celebrare la settecentesima recita in tournée all’estero del Tokyo Ballet, con una rappresentazione straordinaria di Kabuki. Dal 22 al 25 settembre grande occasione per immergersi dunque in una atmosfera di energia e ricchezza coreografica, che mette in evidenza i talenti artistici nei momenti di grande virtuosismo ma anche nella vivacità delle scene più divertenti, delle danze di insieme e di carattere di questo balletto, che entra nel repertorio scaligero nel 1980, proprio con Nureyev protagonista accanto a Carla Fracci. Con la sua frizzante energia, trasporterà il pubblico con freschezza e allegria in una Spagna affascinante, nei caldi colori dell’allestimento di Raffaele Del Savio e Anna Anni, tra danze di gitani, fandango, matadores, mulini a vento e il candore sospeso del giardino delle Driadi. Le avventure di Don Chisciotte e del fido Sancho Panza descritte nel capolavoro di Cervantes, di cui quest’anno si celebra il 400 anniversario della morte, si incrociano infatti, o meglio fanno da pretesto per una storia d’amore e per una serata di scoppiettante danza. Fra fughe, inganni e travestimenti, sulla musica immediata di Minkus la giovane Kitri e il barbiere Basilio coroneranno il loro sogno; Don Chisciotte lotterà con i mulini a vento e danzerà con la sua Dulcinea. Accanto agli interpreti di Kitri e Basilio, numerosi sono gli artisti che ricopriranno i tanti ruoli di questo balletto come Don Chisciotte (Giuseppe Conte, Luigi Saruggia), il fido scudiero Sancho Panza (Gianluca Schiavoni, Andrea Piermattei), il ricco nobile Gamache (Riccardo Massimi e Marco Messina) e Lorenzo (Matthew Endicott). Il ruolo della Ballerina di Strada sarà interpretato da Vittoria Valerio, poi Maria Celeste Losa, mentre il Torero Espada sarà danzato da Marco Agostino e Christian Fagetti. La Regina delle Driadi sarà Nicoletta Manni, poi Virna Toppi e Antonina Chapkina. Amore sarà interpretato da Antonella Albano, Daniela Cavalleri, Agnese Di Clemente; lo Zingaro da Antonino Sutera e Fabio Saglibene; la Damigella d’Onore da Virna Toppi poi Maria Celeste Losa e Alessandra Vassallo; le due Amiche di Kitri saranno Denise Gazzo con Lusymay Di Stefano, Alessandra Vassallo con Christelle Cennerelli. (Ph Marco Brescia-Teatro alla Scala)

Michele OLIVIERI

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