DECAMERONE
Marco Baliani e Stefano Accorsi, dopo il felice esito dell’Orlando Furioso, tornano a lavorare insieme con una riscrittura curata da Maria Maglietta, mettendo in scena una compagnia di guitti che accompagna gli spettatori tra i vizi e le virtù narrati nel testo trecentesco del Boccaccio. Mercoledì 16, giovedì 17 e venerdì 18 marzo alle ore 21 presso lo storico Teatro Fraschini di Pavia. Al centro della scena c’è un carro-furgone, quello della compagnia di teatranti girovaghi che metteranno in scena le sette novelle prescelte, cambiando di volta in volta, spazi, situazioni e personaggi. Queste storie sono state messe a punto per esorcizzare la morte, scappando dalla peste fiorentina, trovando rifugio nelle colline dove poter immaginare amori furiosi, vicende grottesche e paurose. Il regista Baliani sceglie di raccontare il Decamerone, un vero e proprio tesoro linguistico, che ci apre a possibili altre esistenze, situazioni che fanno risvegliare di colpo la nostra coscienza. Alcuni temi affrontati si fanno strada attraverso i secoli: malaffare e menzogne, arroganza dei potenti, sfruttamento degli indifesi ma anche amori torbidi e sberleffi che mostrano tutto il mistero gioioso della vita. Tra raggiri di finti frati, tradimenti muliebri, ingannatori senza scrupoli (Calandrino e Tessa), è la quinta novella a distinguersi per la purezza dei sentimenti inaspettatamente dissolta dalla morte, dove cioè Tancredi, re di Salerno, è reo di aver ucciso la figlia Ghismunda perché innamorata dello stalliere Guiscardo. Un gioco metateatrale, nel quale Stefano Accorsi veste i panni del capocomico e gli altri attori costituiscono la compagnia, nella quale questi artisti entrano ed escono dai ruoli assegnati, vanno su è giù per lo stivale inseguendo parlate e cadenze dialettali. Uno spettacolo corale dove l’attore, pur essendo onnipresente, non è sempre protagonista, in una combinazione piuttosto movimentata in cui il gruppo di interpreti sa infondere coesione. Così anche il secondo spettacolo del Progetto grandi italiani è compiuto (si chiuderà con Il Principe di Macchiavelli): un appuntamento che ha infuso nuova vita alle novelle di un autore ironico che ci racconta “come siamo” con complicità e senza retorica. www.teatrofraschini.org
Michele OLIVIERI