WE, il mondo alle donne per azzerare fame e spreco
Se è vero, come molti sostengono, che il mondo sarebbe migliore nelle mani delle donne, allora tutto può davvero iniziare da “LE DONNE AL CENTRO DELL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE – L’ALTRA METÀ DELLA TERRA”, il programma di iniziative, firmato da Women for Expo, che si svolgerà dal 29 giugno al 12 luglio.
WE riferisce, infatti, che le donne nell’agricoltura mondiale rappresentano il 43 % della forza lavoro. Numeri che aumentano al 70% nell’ambito di quelle economie in via di sviluppo, con quote del 50% in alcune realtà dell’Asia e dell’Africa subsahariana, scendendo tuttavia al 20% in Sud America (FAO). Donne presenti anche nell’allevamento degli animali, costituendo i due terzi dei seicento milioni dei piccoli allevatori di bestiame al mondo (FAO). Forte, infine, anche la presenza femminile come lavoratrici e imprenditrici nelle fasi di lavorazione del cibo.
Da controcanto fanno, però, i numeri negativi che raccontano quanto, nel mondo, le donne siano ancora e sempre la parte debole. Una discriminante che include anche la negazione al diritto di possedere terre così come il lavoro ‘invisibile’ all’interno delle mura domestiche: attività che imprimono ulteriormente sulla possibilità di migliorare la propria condizione femminile. A tale conferma anche le stime di ActionAid che attestano sui “9 miliardi di dollari il costo che le donne nelle economie emergenti sopportano ogni anno quale conseguenza di politiche diseguali e della minore accessibilità a lavori ben retribuiti”. Per questo, secondo la FAO “colmare il gender gap in agricoltura – dando uguale accesso a strumenti finanziari, terra, energia, acqua e altre risorse – potrebbe ridurre il numero di persone affamate nel mondo del 12-17%, ossia di 100-150 milioni di persone circa”
Questi, in sostanza gli obiettivi da centrare per il prossimo futuro e, a riguardo, il ricco cartellone del programma andrà pertanto a proporre:
“Women’s Forum Italy Women’s Weeks”, “Nutrimento per l’anima” con la scrittrice giapponese Banana Yoshimoto, 100 scatti esposti nella mostra “#WeEatTogether”, il progetto Oxfam Italia e Io Donna “Io ho visto donne”. Ed ancora lo spettacolo teatrale di Serena Dandini sul tema del femminicidio“Ferite a morte”, il progetto “Good goods” di Valore D in collaborazione con Fondazione San Patrignano, Lella Costa ne “Il pranzo di Babette”, la riflessione Oxfam Italia della donna nello sport con “Feeding the Brain – Challenging Role Models Through Sport” e quella di IILA (Istituto italo – latino americano) e ENEL dal titolo “New Food New Energy for Life: Supporting Women” sulla nuova forma di sviluppo delle donne nelle aree rurali.
Si proseguirà con “Città donna. La città ricostruita al femminile”, l’evento Save the Children Italy “Starting from girls: they are the source to trigger a change!”, la maratona di lettura del Romanzo del Mondo “Novel of the World Readathon” e quella cinematografica con “Maratona dei corti d’autore”.
Immancabili la presentazione dei progetti vincitori del concorso “Progetti delle donne”, i convegni “Social Impact Investments for Food Security” dell’Human Foundation e “Women in Business: Sustainable Economies and Good Governance” di ValoreD, il forum “Food Security, Nutrition and Global Health” organizzato da The Aspen Forum at Expo, la cena per i paesi partecipanti a Expo “#WeEatTogether – Global Dinner Women for Expo”, il focus di ActionAid Italia per c il 20° anniversario della Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne sull’Agenda di Pechino+20 “Beijing+20” e, per finire, la conferenza “La forza delle donne in agricoltura: testimonianza delle donne italiane”.
A costituire WE-Women for Expo è una rete mondiale di donne, spinte dall’intimo dovere di contribuire a migliorare e risolvere le problematiche globali nell’ambito della sostenibilità, del nutrimento e della lotta allo spreco. Un cambio di rotta che si può attuare in ogni settore, dalla cultura all’economia così come all’imprenditoria e alle gestioni delle questioni internazionali.
Perché solo una maggiore sensibilità collettiva, unita ad una migliore dinamica degli equilibri mondiali ispirata dalle scelte responsabili di una volontà politica finalmente seria sui concetti dell’inclusione e giustizia sociale, sono il primo passo verso un futuro migliore.
Silva BOS