La Biblioteca Infinita al Colosseo

È stata inaugurata il 14 marzo al Colosseo la mostra: “La biblioteca infinita, i luoghi del sapere nel mondo antico”. La rassegna è promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Electa. L’esposizione, divisa in 7 sezioni, documenta l’evoluzione del libro e della lettura nel mondo greco-romano, dall’età ellenistica al tardo antico. Nelle prime sezioni della mostra viene presentata una mappatura delle biblioteche e dei luoghi di diffusione della cultura nel mondo greco-romano. In questo “cammino nel tempo” viene narrata la storia del libro e la sua evoluzione nella storia, il passaggio da una forma di trasmissione della cultura orale alla forma scritta. Per molti secoli la prassi della lettura, da qualunque supporto scrittorio, è stata quella a voce alta, raramente sussurrata o silenziosa. L’obiettivo di questa importante manifestazione culturale che ripercorre le tappe della nostro sapere è quello di affiancare gli studi filologici ai risultati della ricerca archeologica. L’idea di allestire una mostra che si presuppone come itinerario alla scoperta dei luoghi del sapere nasce da due fattori contingenti: la scoperta a Roma nell’anno 2008 degli “auditoria ” di Adriano a piazza Madonna di Loreto e la necessità di ricomporre in un contesto unitario le scoperte archeologiche nel “Templum Pacis”. Gli “auditoria” in origine erano un gruppo di sale destinate alla lettura pubblica, luoghi deputati alle “recitationes” di opere letterarie , testimoni indiscussi della diffusione capillare del patrimonio culturale nel mondo ellenistico –romano. Il “Templum Pacis” definito “Foro della Pace” nelle fonti tarde, è a Roma il luogo per eccellenza dedicato alla cultura. Nel mondo antico, leggere era un’operazione complessa: lo scritto era continuo, spesso l’iscrizione presentava un andamento di tipo bustrofedico, (le righe si alternavano da destra a sinistra e da sinistra a destra) le parole non erano separate e non si utilizzavano segni d’interpunzione. Visitare le sezioni della mostra è un modo per ripercorrere l’affascinante mondo della conoscenza, è uno strumento per confrontare e riflettere sull’evoluzione delle modalità di trasmissione della cultura di oggi e del tempo dove la biblioteca romana rappresentava un luogo di confronto e al contrario di oggi non regnava il silenzio ma si leggeva ad alta voce e ci si confrontava. Viene spontaneo riportare alcuni dei numerosi aggettivi con cui Jorge Luis Borges definisce la biblioteca nei suoi scritti: “La biblioteca è interminabile, illimitata, infinita e per gli empi detrattori, febbrile.” La mostra è visitabile fino al 5 ottobre 2014.
                                                                                                           Silvia BERLINGUER

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