L’italiano più lontano rimasto senza pasta!
Ora facciamo una domanda di geografia.
Cosa c’è a 400 chilometri dalle città di confine d’Italia?
A nord c’è Strasburgo, a ovest Narbonne, a est un paesino poco prima di Budapest, a sud c’è parecchio mare prima d’incontrare l’Africa. Fin qui tutto bene, ma in alto?
A 400 chilometri sopra le nostre teste orbita la ISS. La stazione orbitale grande come un campo da rugby (visibile pure ad occhio nudo) e veloce più di Speedy Gonzales e della Lumaca Turbo messi assieme.
Questa stazione spaziale internazionale ospita da due a sei cosmonauti di diverse nazioni “terrestri” che di tanto in tanto si sostituiscono, avvicendando così gli scienziati di tutto il mondo. A luglio del 2013 è toccato a un nostro connazionale partire con la missione “Volare” (w l’originalità) per apportare il suo contributo scientifico a questa nuova spedizione fantascientifica.
Il nostro uomo è Luca Parmitano. 36 anni. Siciliano. Sposato, con 2 figli e di professione: Astronauta.
Effettivamente il mio editore potrebbe dire: “Luca sei fuori tema. La testata giornalistica per cui scrivi tratta di Italiani nel mondo, non nello spazio!”
Come non dargli retta, ma mentre cercavo spunti per il mio nuovo articolo mi è saltato alla vista il messaggio Twittato da Luca (che è pure mio omonimo) con scritto: Dramma in orbita. Sono finite le lasagne.
Quindi tirando le somme mi son detto che parlare di un italiano d’eccellenza che in questo momento è fuori dalla nostra nazione e che si lamenta del cibo, dovrebbe farmi rientrare di diritto in pieno tema!
Leggendo questa frase sul menù spaziale era mio dovere rimarcare questa tragica mancanza da parte della Nasa, del KGB della Russia (che non so bene cosa centri con lo spazio, ma fa molto professionale usare questa sigla) o degli alieni polpi di Independence day. Ricordate cari finanziatori dello spazio, quelli che si accendono i sigari con i fogli da 100 dollari per intenderci, sia ben chiaro pimpanti filantropi amanti dei libri Urania, se accettate un astronauta italiano per le vostre missioni dovrete averne ben cura, più di ogni altro. Perché potrà anche finire la benzina dello shuttle per rientrare a casa, potrà anche terminare l’ossigeno di riserva, o si potranno anche perdere i pezzi della stazione orbitante come fanno i camion in autostrada, ma per l’astronauta italiano non devono mai finire le lasagne!
Questo è uno dei tanti argomenti insoliti che si possono assaporare leggendo il blog di Luca (Luca Parmitano’s blog), che consiglio vivamente perché sembra di vivere con lui le emozioni, le difficoltà e il lavoro che tutti noi da bambini abbiamo detto di voler fare, rispondendo alla solita domanda degli adulti: Che cosa vuoi fare da grande?
Affermazione poi rinnegata a circa 12 anni non appena abbiamo affrontato la lezione sul piano inclinato durante l’ora di fisica delle medie e che ha fatto come per magia, sparire l’idea dalle nostre pindariche velleità di pilota aerospaziale.
Luca invece è andato avanti ed è riuscito a librarsi nello spazio. Non è il primo italiano a seguire la scia del comandante Kirk dell’Enterprise o di Skywalker (così non mi faccio nemici fra i nerd) ma doveva essere il primo astronauta italiano che avrebbe dovuto fare la prima passeggiata nello spazio.
Uso il condizionale, forma verbale amica dei sogni e dei progetti impossibili, perché per motivi tecnici la passeggiata è stata rinviata per l’acqua nella tuta spaziale.
Tutto il mondo è paese, ma anche l’orbita spaziale non scherza. E’ così ovunque, non appena scendono due gocce d’acqua il traffico s’intasa perché tutti vanno nel panico, figuriamoci se uno che deve fare due passi ad aggiustare la telecamera fluttuando nello spazio, non ha dei ripensamenti.
Comunque nell’attesa che il buon Luca torni in Italia per raccontare come ospite in interminabili Talk show la sua esperienza, io pongo una domanda che ci farà riflettere:
Perché un tale sospeso a 400 km nel buio e profondo spazio dove, citando Alien, “Nessuno può sentirti urlare”, ha la possibilità di twittare liberamente sulla mancanza di lasagne nel suo menù e invece io, che abito in centro in piena costa ligure a soli 100 km da Genova, spesso e volentieri non ho neanche la connessione a internet?
Vai Luca, naviga nello spazio e in internet anche per noi!
Luca Celoria “Ce”