L’arte di Francesco. Capolavori d’arte e terre d’Asia dal XIII al XV secolo
Organizzata dalla Galleria dell’Accademia, in collaborazione con l’Ordine dei Frati Minori, e ideata scienti?camente con la Commissio Sinica (Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani, Ponti?cia Università Antonianum di Roma), la mostra si propone di documentare ai massimi livelli qualitativi la produzione artistica di diretta matrice francescana (pittura, scultura, arti suntuarie) dal Duecento al Quattrocento e, nel contempo, di porre in evidenza la straordinaria attività evangelizzatrice dei francescani in Asia, dalla Terra Santa alla Cina, rievocandola anche con oggetti di eccezionale importanza storica e incomparabile suggestione. Tra questi, il corno ritenuto tradizionalmente quello donato al Santo dal Sultano d’Egitto al-Malik al-Kamil nel 1219 a Damietta (Egitto) in occasione del loro incontro e conservato in Assisi nella Cappella delle reliquie della basilica di San Francesco. Occorre sottolineare che i capolavori d’arte sono presentati in mostra non soltanto dal punto di vista della loro iconogra?a francescana, ma in primo luogo per il fatto di essere il frutto della committenza dei frati francescani, per il tramite delle loro più prestigiose fondazioni chiesastiche e conventuali, nonché per opera di privati cittadini particolarmente devoti del Sera?co e dei suoi più diretti seguaci, quali ad esempio, Santa Chiara, San Bonaventura, Sant’Antonio da Padova, San Bernardino. Un grande affresco staccato dalla chiesa di San Francesco a Udine di cultura tardogotica introdurrà il visitatore alla straordinaria vicenda umana del Beato Odorico da Pordenone (1286– 1331), che intraprese intorno al 1314 un viaggio incredibile, sostenuto dal fervore missionario che lo porterà prima in Asia Minore, per incontrare poi i Mongoli della dinastia Yuan (1279-1368) negli anni 1323-28, e in India. Rientrato in patria dopo un viaggio rocambolesco Odorico riferì al Papa lo stato delle missioni in Oriente in una dettagliata Relatio. La vicenda di Odorico da Pordenone fu solo una delle ultime dell’epopea francescana in Asia orientale, generata dall’impulso stesso dell’azione di Francesco e iniziata nel 1245 con Giovanni da Pian del Carpine, culminata con Giovanni da Montecorvino, consacrato nel 1313 primo vescovo di Khanbaliq (Pechino). Epistolae et relationes, principalmente provenienti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana ed esposte nella mostra, riveleranno i segni ancora visibili di quelle missioni guidate da francescani di alto rango, in gran numero legati ponti?ci “ad Tartaros” per rimediare alla separazione delle chiese orientali, per offrire “al re e al popolo tartaro” i bene?ci spirituali della dottrina cristiana, per frenare le ulteriori aggressioni mongole ai danni delle cristianità e tentare di contenere con un’alleanza l’irruenza mussulmana in Terra Santa. Altrettanto signi?cativo ed essenziale è il nucleo di attestazioni (documenti d’archivio e reperti archeologici), proveniente dal Museo della Custodia di Terra Santa (Gerusalemme) e dal Museo della Basilica dell’Annunciazione di Nazareth, che illustra il contesto artistico in cui si trovarono ad operare i Francescani. E proprio la ricchezza e varietà delle tradizioni religiose dell’Asia oltre la Terra Santa, e sino alla Cina – fra tutte le comunità cristiane siro-orientali o nestoriane e il buddhismo – sono documentate in mostra da un nucleo di Croci nestoriane in bronzo fuso, risalenti al periodo della dinastia Yuan (1272-1368), appartenenti alla prestigiosa raccolta dello University Museum and Art Gallery di Hong Kong, legate alla coeva presenza francescana in Cina. Tornando ai capolavori d’arte ispirati dall’impulso di Francesco specialmente in ambito italiano, nel corso della prima metà del Trecento si colloca l’attività di uno dei più grandi pittori dell’epoca, il Maestro di Figline, che quasi certamente fu un membro dell’Ordine francescano, uno dei seguaci più alti e originali della cultura giottesca, largamente attivo non solo su tavola e in affresco, ma anche nella decorazione di vetrate dipinte. Non meno importante e ricco di capolavori si presenta il versante della scultura di origine francescana, che annovera personalità del calibro di Nicola Pisano, Nino Pisano, Domenico di Niccol dei Cori e Andrea Della Robbia. Vertici di preziosità assoluta sono raggiunti poi nel campo delle cosiddette arti minori, con alcuni eccezionali vetri dipinti e graf?ti e una selezione di manoscritti miniati di eccezionale importanza. La mostra si ricollega strettamente alla vasta e celebre raccolta di pittura antica della Galleria dell’Accademia, di cui fa parte il ciclo composto da una lunetta e da ventidue formelle quadrilobate
raf?guranti le storie parallele di Cristo e di San Francesco, l’alter Christus, opera di Taddeo Gaddi, provenienti dalla sacrestia della basilica francescana di Santa Croce a Firenze. L’esposizione presenterà inoltre una delle due formelle conservate nella Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, segnatamente quella con la Prova del fuoco davanti al sultano, che sarà riunita per la prima volta al complesso di provenienza. La mostra, come il catalogo edito da Giunti, è a cura di Angelo Tartuferi, Direttore della Galleria dell’Accademia, e di Francesco D’Arelli, Direttore scienti?co della Commissio Sinica ed è promossa da: il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con il Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Toscana, la Ex – Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria dell’Accademia, Firenze Musei, insieme all’Ordine dei Frati Minori, la Custodia di Terra Santa, la Commissio Sinica della Ponti?cia Università Antonianum.
Immagine
Maestro della Bibbia di Gerona e Maestro della Bibbia di Modena
(Bologna, ultimo quarto del XIII secolo)
Graduale del Proprio e Comune dei santi
Secolo XIII (1280-1290)
Membranaceo
Bologna, Museo Civico Medievale
Silvia BERLINGUER