Le colonie italiane in Svizzera compiono 70 anni

 Settant’ anni e non sentirli. O meglio, sentirli insieme all’ esigenza di cambiare. Un congresso (dal 4 al 6 ottobre prossimi a Dieticon) e un libro (Associazionismo ed emigrazione. Storia delle Colonie libere e degli italiani in Svizzera, di Toni Ricciardi), faranno da sfondo ai festeggiamenti per i 70 anni della nascita della Federazione delle Colonie libere italiane in Svizzera (FCLIS), nate dall’ emigrazione antifascista: “Una realtà, che ha una storia importante e che mi auguro il prossimo congresso porti a un rinnovamento – spiega Claudio Micheloni, senatore eletto all’ estero che della federazione è anche stato il presidente – E’ importante non solo per gli italiani in Svizzera ma anche per l’ Italia che si parli di un pezzo della storia italiana, di un movimento che è diventato punto di riferimento per decine di migliaia di persone che sono andate a lavorare in Svizzera”. Il rinnovamento è auspicabile, spiega Micheloni nella conferenza stampa organizzata al Senato, perché “abbiamo difficoltà con le nuove generazioni, viviamo un momento diverso, ma sono delle buone difficoltà che mostrano una storia di integrazione positiva: oggi come oggi sarei terrorizzato da un voto sulla integrazione in qualunque paese europea, ma in Svizzera già dagli anni settanta si è intrapresa una strada di integrazione”. In Italia invece “vedo delle politiche regionali interessanti, ma nessuna politica nazionale di integrazione. Le elucubrazioni del nostro vicepresidente del Senato a noi fanno male perché ci riportano indietro di 30 anni, ci tocca profondamente e ci ferisce perché cose anche peggiori ci siamo sentiti dire da giovani e abbiamo sentito dire alle nostre madri. In Italia vedo delle politiche regionali interessanti, ma nessuna politica nazionale di integrazione”. A proposito del libro sono tre sono le parole chiave che vi si possono rintracciare, secondo il direttore Migrantes, monsignor Giancarlo Perego: “Libertà, partecipazione e cittadinanza sono le tre parole che emergono da questa storia” parole che sono “la dimostrazione della crescita di una cittadinanza transnazionale. Le colonie sono state e sono un modello di assistenza e accompagnamento per le persone migranti davvero innovativo”. L’ obiettivo del volume, spiega lo stesso autore Ricciardi, “era cercare di ridare dignità a una storia al di là dello stereotipo comune. La Svizzera è stata spesso accomunata alla Germania come storia di emigrazione, e tutti sappiamo quanto poco è stata raccontata e rappresentata l’ emigrazione europea rispetto a quella americana e sudamericana. E invece è pieno il mondo di associazioni anche ben ramificate, ma non esiste un unicum come le colonie italiane in Svizzera, nel mondo”. 

                                                                                                       da 9 Colonne

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