Coronavirus, la Gran Bretagna verso la “Phase 2”
di Simone Palermo
Londra: Le mascherine per il viso sono obbligatorie per viaggiare sui mezzi pubblici a Londra a partire dal 15 giugno, secondo le indicazioni del governo.
Le ultime stime suggeriscono che una quota tra il 30%-50% degli utenti dei trasporti pubblici indossa già mascherine o protezioni durante i viaggi, ma le nuove regole lo renderanno un requisito imprescindibile.
Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha commentato: “Si tratta di qualcosa che io e altri abbiamo chiesto ai ministri di fare da un po ‘di tempo, ed è in linea con una vasta serie di provvedimenti che possono aiutare a fermare la diffusione del coronavirus”, sottolineando che la rete di trasporto dovrebbe ancora essere utilizzata solo per i viaggi essenziali, invitando i londinesi a camminare o pedalare quando possibile.
L’annuncio è stato formalizzato nel briefing del 4 giugno di Downing Street, le cui nuove linee guida prevedono l’obbligo di proteggere il volto in ogni momento su bus, pullman, tram, treni, aerei e traghetti.
La decisione è stata appena comunicata dal ministro britannico dei trasporti Grant Shapps il quale ha anche fatto sapere che la regola prevede che chi non la indosserà sarà soggetto a una multa e potrà anche ricevere il rifiuto nel salire a bordo da parte del personale addetto.
Molto probabilmente anche il resto del Regno Unito, quindi Scozia, Irlanda del Nord e Galles, seguiranno il medesimo esempio dato che la decisione finale spetta ai governi territoriali.
La data del 15 giugno è stata scelta perché è il giorno in cui sono state riaperte alcune delle attività commerciali non essenziali come già precedentemente comunicato dallo stesso governo, quindi molto probabilmente il numero di persone che si sposterà attraverso i mezzi pubblici sarà notevolmente superiore rispetto a questo periodo.
Una Londra indisciplinata e forse troppo lenta, come è stata descritta ultimamente la capitale britannica. Si sarebbe potuto contenere il virus agendo tempestivamente e forse non saremo arrivati in piena estate con tutte queste restrizioni e molti contagi. Errore di uno stato e del suo Premier o soprattutto dei cittadini residenti in terra inglese, che avrebbero potuto seguire il buon senso civico? “Dio salvi il popolo inglese” ora la Regina non c’entra!
“Stay alert”. Con questa raccomandazione – state in guardia – si può riassumere il contenuto delle linee guida pubblicate dal governo britannico sul piano a tappe verso una fase 2 dell’emergenza coronavirus nel Regno Unito. Un piano articolato in tre fasi: metà maggio, poi giugno e luglio.
Una riapertura “cauta e graduale” l’ha definita il premier Boris Johnson alla Camera dei comuni, ammettendo il tragico” bilancio di vite perdute nel Regno: “Molte famiglie hanno perso i propri cari”, ma “il sistema sanitario nazionale non è stato travolto”, ha detto il premier. “La sfida ora è trovare una strada da percorrere” che potrebbe essere “differenziata” nelle diverse parti del Regno Unito.
Le linee guida prevedono che chi può andare al lavoro in sicurezza è incoraggiato a farlo, ma possibilmente evitando i trasporti pubblici. Via libera anche all’esercizio fisico e allo sport all’aperto. Ci si potrà muovere in auto a prescindere dalle distanze e viene data ai cittadini la possibilità di incontrare una persona estranea al nucleo familiare.
La seconda e la terza tappa scatteranno invece rispettivamente all’inizio di giugno e il 4 luglio, a condizione però che i dati scientifici sul tasso d’infezione e sul calo dei numeri dei contagi lo permettano.
Cosí nel mese di giugno dovrebbero essere avviate una riapertura graduale delle scuole a partire dalle elementari, di alcuni negozi e degli eventi culturali e sportive, mentre dal 4 luglio, se vi saranno le condizioni, dovrebbero tornare in attività anche gli altri negozi, e soprattutto i primi pub, ristoranti e alberghi.
Se ancora non avete acquistato qualche mascherina lavabile o usa e getta, è giunta l’ora di organizzarvi. E chissà se una volta saliti su un bus o su di una metro, con le bocche coperte da mascherine riusciremo ancora ad emettere quel “Sorry” molto spesso usato, ma che ora sembra quasi inutile.
Articolo interessante. Speriamo Londra si riprendi al piú presto!