A Londra un webinar sul commercio post Brexit per le Pmi italiane
Iniziativa a favore dell’interscambio commerciale fra Italia e Regno Unito, promossa da Confartigianato in collaborazione con Ambasciata, Maeci, Agenzia Ice e Agenzia Dogane e Monopoli
Nel quadro delle numerose iniziative congiunte del Sistema Italia a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane si è svolto il webinar “Brexit… e ora?” organizzato dalla Confartigianato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, l’Agenzia Ice e l’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM).
Nel corso del seminario, aperto dall’ambasciatore d’Italia Raffaele Trombetta, è stato illustrato il contesto commerciale emerso dopo l’accordo fra Ue e Regno Unito, al quale devono far fronte le Pmi italiane che operano con il Paese. Hanno fatto seguito le presentazioni tecniche da parte di rappresentanti della Confartigianato Imprese, la sezione Uk dell’Ice e l’ADM e una sessione di domande e risposte con le numerose imprese all’ascolto.
Dopo un iniziale saluto di Vincenzo Mamoli, segretario generale di Confartigianato Imprese, sono intervenuti l’ambasciatore Lorenzo Angeloni, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del Maeci e l’ambasciatore Raffaele Trombetta. Entrambi hanno evidenziato che seppure l’accordo tra Ue e Regno Unito abbia evitato un No Deal, le imprese su entrambe sponde della Manica dovranno adattarsi a nuovi regolamenti e procedure per gli esportatori e che sono emersi degli aspetti problematici nell’interscambio che vanno attentamente monitorati. A tal riguardo, è stato sottolineato come il Sistema Paese, in tutte le sue declinazioni, sia nel Regno Unito che in Italia, potrà assistere le Pmi, aiutandole ad affrontare eventuali ostacoli.
Sono inoltre intervenuti Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha illustrato, tra l’altro, le misure messe in atto per agevolare i controlli doganali per merci e prodotti che rientrano nel commercio con il Regno Unito, come il servizio “dogana a km zero” direttamente presso stabilimenti e depositi delle aziende; Roberto Luongo, direttore generale dell’Agenzia Ice, il quale ha fornito dei dati sul doppio impatto della pandemia e della Brexit sul flusso commerciale tra i due Paesi. Luongo ha parlato anche delle opportunità che la UK Industrial Strategy porterà alle esportazioni italiane in determinati settori innovativi, quali quello dei macchinari tecnologicamente avanzati, della robotica, la componentistica per l’automotive, e l’esportazione di beni rilevanti per l’innovazione nel settore ambientale e in quello sanitario.
Nel suo intervento, l’ambasciatore Trombetta ha ricordato che “l’Accordo Ue – Uk ha scongiurato il rischio di dazi e tariffe, tuttavia non riproduce le condizioni del mercato unico e dell’unione doganale” e ha illustrato le azioni concrete dell’Ambasciata, dell’Ice e delle altre istituzioni del Sistema Paese finora implementate per venire incontro alle esigenze delle Pmi in questo periodo di maggior difficoltà: un costante monitoraggio dell’evolversi della situazione per intervenire prontamente quando necessario; una campagna informativa che tenga conto della situazione in evoluzione, ad esempio tramite video disponibili online dal novembre scorso, intitolati “Brexit e imprese…cosa cambia” su determinati temi d’interesse per chi opera nel settore; il Brexit Desk dell’Ice e un programma di tutorial online previsto per le Pmi sulle capacità utili per l’e-commerce, il digital marketing e l’ottimizzazione dell’uso dei social media ai fini commerciali.
Guardando al futuro commerciale italiano oltremanica, Trombetta ha ricordato che gli operatori italiani eccellono da tempo nel mercato britannico, sopratutto in determinati settori, tra cui la produzione componentistica, il settore meccanico, l’agroalimentare, il design, la moda e l’industria del lusso e ha ribadito che la sfida, da ora in avanti, sarà quella di puntare sempre più sulla qualità per derivarne un vantaggio competitivo. L’Ambasciatore ha inoltre indicato nei settori emergenti dell’economia verde, della riqualificazione energetica e dell’infrastruttura in Uk, della ricerca e dell’innovazione tecnologica, altri ambiti che offrono opportunità per le Pmi italiane e per un’intensificarsi dei rapporti commerciali.
L’Ambasciatore ha concluso ricordando che l’attuale congiuntura della co-presidenza COP26, in vista del vertice di Glasgow a novembre e le rispettive presidenze G7 e G20, offrono ulteriori occasioni per sviluppi favorevoli in chiave economica e commerciale e in prospettiva futura per la collaborazione fra i due Paesi. (Inform)