La danzatrice e coreografa indiana Shantala Shivalingappa chiude Torinodanza

Per TORINODANZA debutta, alle Fonderie Limone di Moncalieri, giovedì 22 e venerdì 23 ottobre 2020, alle ore 20.45, aSH creazione di Aurélien Bory per Shantala Shivalingappa che sarà in scena insieme Loïc Schild (percussioni). Lo spettacolo è prodotto da Compagnie 111 – Aurélien Bory. aSH è lo spettacolo che chiude l’edizione 2020 del festival 

Quello tra Aurélien Bory e Shantala Shivalingappa è stato un incontro folgorante. Bory si è formato come fisico teorico prima di avvicinarsi al palcoscenico, dove ha affinato il proprio gusto nella concezione di spazi astratti e nella sperimentazione fisica e sonora. La Shivalingappa è un talento puro che si esprime nel teatro come nella danza (indimenticabili le sue interpretazioni di Ofelia nell’Amleto e di Miranda nella Tempesta di Peter Brook e le sue partecipazioni a creazioni storiche di Pina Bausch come O DidoNefés e Bamboo Blues). 

Fin dalla sua infanzia, Shantala Shivalingappa vive tra Madras in India, dove è nata, e Parigi, dove è cresciuta. Da molti anni si dedica allo studio e alla trasmissione della danza tradizionale indiana, in particolare dello stile Kuchipudi, che ha, anche in questo pezzo, una parte importante nella drammaturgia coreografica. 

“Shiva, dio della danza, dimora in Shantala Shivalingappa – scrive Aurélien Bory -.  Secondo i testi, Shiva ha più di mille nomi. È un dio della creazione e della distruzione. Signore dei terreni di cremazione, copre il suo corpo di cenere. Shantala Shivalingappa ha costruito la sua danza a immagine di questo dio, la cui vibrazione mantiene il ritmo del mondo”. 

Shiva è anche il signore della cremazione, rito sacro funebre in India, per cui la cenere diventa l’elemento su cui si basa lo spettacolo. Cenere che non è solo il residuo solido di una combustione perfetta, ma un processo, il risultato di un ciclo di morte e nascita che inizia dal nulla e si protende verso una forma effimera prima di scomparire.  

La danza di Shantala Shivalingappa assomiglia ad un kolam, un disegno di farina fatto a terra la mattina e distrutto dal vento durante il giorno, e rifatto il giorno successivo. Una geometria si è incastonata nel suo corpo attraverso i movimenti del suo Kuchipudi, ripetuti migliaia di volte. Cerchi, punti, simmetrie, spirali, frattali… la sua danza sembra essere una rappresentazione della struttura stessa del mondo. 

Shantala Shivalingappa si è avvicinata alla danza classica indiana in tenera età grazie a sua madre, la danzatrice Savitry Nair, e poi al suo Maestro Vempati Chinna Satyam, nello stile Kuchipudi. Dall’età di 13 anni, ha avuto il privilegio di lavorare con alcuni dei più grandi artisti dei nostri tempi: Maurice Béjart (1789… et nous), Peter Brook (per il quale ha interpretato Miranda in The Tempest e Ophelia in Hamlet), Bartabas (Chimère), Pina Bausch (O Dido, Nefés e Bamboo Blues), Ushio Amagatsu (Ibuki), esperienze che rendono il suo percorso artistico davvero unico. Oggi, acclamata a livello internazionale come una ballerina rara, è ambasciatrice riconosciuta di Kuchipudi, condividendo la sua passione per questo stile in tutto il mondo.  

Aurélien Bory ha frequentato i corsi di fisica all’Università di Strasburgo, studi che lo hanno portato a lavorare nel campo dell’acustica architettonica. È introdotto al mestiere della recitazione dall’artista Mladen Materic, finché, nel 2000, fonda a Toulouse la Compagnie 111, sviluppando una forma di teatro fisico singolare e ibrido, un incrocio di circo, danza, arte visiva e musica diversi e convergenti. I suoi pezzi riflettono un’estetica peculiare, basata su principi scientifici, tanto che il suo interesse si focalizza su una forma molto personale di creazione, in cui ogni opera è concepita come un rinnovamento di se stessa. 

Il festival Torinodanza, nato nel 1987, è organizzato dal 2009 dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.   

Vendita on-linewww.teatrostabiletorino.it – www.torinodanzafestival.it  

Info: info@torinodanzafestival.it 

www.torinodanzafestival.it 

(photo © Aglae Bory) 

Michele Olivieri 

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