Gala internazionale di danza “L’amore – Il passo a due”
Eppur si danza. Con buona pace di Galileo, potrebbe essere questo lo slogan dei festival estivi italiani dove ancora una volta l’italico ingegno di trovare soluzioni si dimostra vincente. La formula trovata da Daniele Cipriani (già sperimentata con il recente spettacolo da lui curato, Duets and Solos) è quella di non rinunciare agli intrecci dei corpi dei passi a due ballettistici, che il distanziamento sociale precluderebbe, ma di chiamare ad interpretarli coppie di ballerini che sono anche sposati o conviventi. Coppie di stelle, per giunta, poiché, come spiega Cipriani: “Nel mondo della danza, ci sono molto ballerini che fanno coppia, sia in palcoscenico che nella vita reale, e tra loro anche diverse étoiles.” Il gioco è fatto, pertanto, e dalle maggiori compagnie internazionali, arrivano le stelle che sotto le stelle voleranno, volteggeranno, e piroetteranno nel Gala internazionale di danza “L’amore – Il passo a due” nel Parco della Musica del Teatro Lirico di Cagliari, 13 e 14 agosto (ore 21) per Classicalparco. Ad impreziosire il gala, musica dal vivo, eseguita dall’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, diretta dal M° Domenico Longo.
Tema centrali: l’amore e il passo a due, quest’ultimo in grado di svelare o determinare il rapporto della coppia all’interno di una drammaturgia coreografica. Arrivano, nientemeno che dal Bolshoi di Mosca, Denis Rodkin ed Eleonora Sevenard: sono la coppia romantica del momento su cui sono puntati gli occhi dei rotocalchi, recentemente ritratti in un dolce bacio persino sulla copertina di un celebre magazine italiano. Russi entrambi, giovani, belli e innamoratissimi, indosseranno vesti iberiche per interpretare il Grand pas de deux del III atto di Don Chisciotte (coreografie di Marius Petipa, musiche di Ludwig Minkus) in cui i giocosi Kitri e Basilio, danzano allegramente, con virtuosismi tecnici mozzafiato, il lieto fine di un amore contrastato, il coronamento di un sogno d’amore. Atmosfera iberica, anche se di tutt’altro sapore, per la loro seconda esibizione, un pas de deux tratto Carmen Suite (coreografia Alberto Alonso, musica di Rodion Shchedrin), che esprime invece una faccia più selvaggia della amore: la passionalità della sigaraia di Siviglia e l’amore sensuale e brutale tra lei Don José.
L’amore è seduzione, inganno, tradimento, nel pas de deux del Cigno Nero (coreografia di Marius Petipa, musica di Piotr I. Ciaikovsky), tratto dall’irrinunciabile Lago dei Cigni. Danzano Maia Makhateli e Artur Shesterikov (primi ballerini del Dutch National Ballet). Un momento che richiede spiccate doti interpretative, oltre a capacità tecniche (in chiusura una serie di virtuosismi tra cui i famosi trentadue fouetté eseguiti dalla ballerina) e mostra una faccia “dark” dell’amore. Profondo il contrasto con l’amore puro e adolescenziale – ma assoluto e immortale – di Romeo e Giulietta di cui vedremo queste due stelle (georgiana lei, russo lui) interpretare il passo a due del balcone, scena in cui i due giovani innamorati si dichiarano i loro sentimenti.
Amore impossibile, invece nel passo a due tratto da La Sylphide (coreografia August Bournonville, musica di Herman S. Løvenskiold) che tratta l’amore come sogno, illusione e perdizione: lei, qui interpretata dalla stella russa Maria Kochetkova, già del San Francisco Ballet, è una creatura evanescente, una silfide, che non può essere sfiorata, né tanto meno amata da un uomo; lui, il giovane scozzese James che ha perso la testa per lei, è il danese Sebastian Kloborg, già del Balletto Reale Danese la compagnia che conserva l’eredità coreografica, dello stile detto “bournonvilliano”. Particolarmente significativo sarà, poi, l’altro brano interpretato da questa coppia, in quanto tratto da Within The Golden Hour, balletto creato da uno dei coreografi più in vista al momento: Christopher Wheeldon. Questo passo a due, che indaga anch’esso sul rapporto di coppia, vuole essere soprattutto un omaggio ad Ezio Bosso, a tre mesi dalla scomparsa; infatti, il compianto compositore scrisse la partitura originale per archi, incorporando musiche di Vivaldi, per questo balletto che fu creato nel 2016 e di cui il pubblico italiano vede un brano dal vivo per la prima volta.
In mezzo a tanta beatitudine di affetti stabili, “Single è bello!” sembrerà invece gridare Sergio Bernal, quando irromperà sulla scena nella sua drammatica Farruca de Molinero (coreografia di Antonio Ruiz Soler, musica di Manuel de Falla tratta da El sobrero de tres picos). Già primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, lo spettatore potrà leggere qui tutta l’eleganza e l’espressività del gesto del carismatico artista madrileno che in questo gala interpreta anche Zapatedo de Sarasate, danza spagnola dal ritmo travolgente. Un assolo, ma conosciuto anche come ballo di corteggiamento (coreografato da Antonio Ruiz Soler, su musica di Pablo de Sarasate). L’amore è sempre lì, a un passo…
(Foto: Bernal © Massimo Danza)
Michele Olivieri