Addio al leggendario compositore Ennio Morricone
di Silvana Rivella
Il mondo piange il maestro, direttore d’orchesta Ennio Morricone, considerato il più grande compositore italiano di colonne sonore cinematografiche del Novecento. Una leggenda ricercata dai cineasti di tutto il mondo per la sua ineguagliabile versatilità e produttività: le innovative opere sonore di Morricone e la gamma davvero esauriente di stili musicali hanno completato ogni genere di film immaginabile esistente.
Oltre che nel cinema e nella serialità televisiva (per diverse stagioni si occupò della colonna sonora della Piovra) Morricone ha lasciato un grande segno anche nella musica vera e propria, anche in questo caso sperimentando e svariando tra generi e attività tra loro molto diverse. A fine anni Ottanta collaborò con i Pet Shop Boys alla canzone “It Couldn’t Happen Here” (poi colonna sonora di un omonimo film musicale); diversi grandi artisti, tra cui il chitarrista degli U2 The Edge, hanno parlato di lui come del loro musicista preferito e di una delle loro principali influenze artistiche. Come ha ricordato il New York Times, “L’estasi dell’oro”, famoso brano di Il buono, il brutto, il cattivo è stata la canzone scelta dai Ramones per chiudere i loro concerti e dai Metallica per aprirli. Nel 2007 al disco We All Love Ennio Morricone parteciparono, tra gli altri Bruce Springsteen, Roger Waters, Quincy Jones e Andrea Bocelli.
Sempre il New York Times ha ricordato che Morricone, che viveva a Roma, quando doveva comporre per un nuovo film spesso si chiudeva in casa per settimane e lavorava alla scrivania, e non al pianoforte, perché sosteneva di sentire la musica nella testa e poteva scriverla direttamente a penna, senza bisogno di suonarla.
Nel 2014, rispondendo a Repubblica alla domanda “Cos’è il potere della musica”, Morricone disse: «È la sua natura evocativa, ma cosa evochi resta chiuso nel sentimento di ciascuno. Ma al tempo stesso è un potere che crea un legame collettivo, una comunità dell’ascolto. O, più paradossalmente, del silenzio».
Apprezzato dai suoi pari come il Maestro, Morricone è proprio questo: un maestro della sua arte, un vero virtuoso, intrecciando senza sforzo stili contrastanti per produrre la musica più sublime della nostra epoca.