500 anni dalla scomparsa di Raffaello genio del Rinascimento
di Arianna Caracciolo.
Nel 2020 ricorrono i 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, una delle leggende del Rinascimento italiano che si è imposto nella storia dell’arte come una vera e propria indiscussa icona dell’arte italiana e mondiale. Con il mondo sconvolto dalla situazione covid, la mostra più importante del 2020, quella che si è aperta e subito richiusa alle Scuderie del Quirinale, tenuta amorevolmente al riparo, è descritta all’ANSA – dal presidente dell’istituzione romana Mario De Simoni, “quasi come una Bella Addormentata in attesa di un principe che la risvegli”. Ammessi in visita solo un restauratore, che due volte alla settimana si fa un giro per accertare che non ci siano sofferenze, il tecnico degli impianti che deve controllare il funzionamento della super sofisticata climatizzazione e naturalmente il personale per la sorveglianza che come in tutti i luoghi dell’arte è stata molto potenziata.
Raffaello si differenzia da altri geni del suo tempo – Leonardo e Michelangelo in primis – perché limita il suo campo d’azione a sole due discipline: la pittura, che è la sua principale attività, e l’architettura, che studia per integrare la prima. Oltre a prendere il posto di Bramante come architetto della Fabbrica di San Pietro, viene incaricato nel 1518 da Leone X di progettare Villa Madama, oltre il Tevere. Si tratta di una villa rinascimentale rielaborata da suggestioni antiche, ed è il suo progetto architettonico più grandioso.
L’opera di Raffaello ha avuto un’eco notevole su tutta la produzione artistica occidentale. Per esempio il suo stile influenza la nascita e lo sviluppo del manierismo, anche grazie agli allievi della sua bottega, che finiscono per lavorare presso diverse corti europee. E poi, molti artisti dei secoli successivi si ispirano alle sue opere. Tra questi: i Carracci, Guido Reni, Caravaggio, Rubens, Velasquez, Ingres e Delacroix, Manet e Dalì. Alcune delle opere più importanti: Pale d’altare (Lo sposalizio della Vergine), Le Stanze (affreschi degli appartamenti vaticani 1508 – 1520), i Ritratti (Papa Giulio II, Papa Leone X, Baldassarre Castiglioni) Madonne con bambino (la Bella giardiniera, la Madonna del Cardellino e la Madonna del Belvedere), La Trasfigurazione (dipinto incompiuto a cui lavora dal 1518 al 1520).
Nell’anno di Raffaello, il lock-down imposto dall’emergenza sanitaria sposta sul web il baricentro delle attese celebrazioni. Dopo la visita virtuale della mostra epocale allestita presso le Scuderie del Quirinale (di cui di seguito trovate il relativo video “Una passeggiata in mostra”), è la volta del ricchissimo WebDoc (un innovativo documentario web) che RAI Cultura dedica al Divino Pittore.
Il WebDoc, che presenta in modo organico i tanti documenti multimediali che RAI ha prodotto nel corso degli anni, si apre con quattro contributi originali girati a Urbino nel mese di febbraio, in virtù della media partnership che lega RAI Cultura al MOOC “A Scuola con Raffaello“, organizzato dall’Università di Urbino in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche, l’Accademia Raffaello e la Città di Urbino.
https://www.raicultura.it/webdoc/raffaello/index.html#welcome
L’appuntamento più atteso resta comunque a Londra, dove al National Gallery è in programma dal 3 ottobre al 24 gennaio 2021 la seconda grande esposizione dell’anno dedicata al genio urbinate: qui sono attese oltre 90 opere dalle più grandi collezioni pubbliche e private del mondo (se potranno davvero viaggiare) che i curatori vogliono affiancare ai 10 gioielli conservati a Trafalgar Square: dalla Santa Caterina d’Alessandria alle tre Madonne (la Garvagh, la Mackintosh e la Madonna dei Garofani), fino al celebre Ritratto di Papa Giulio II (attualmente alle Scuderie). Tutto il resto, quello cioè che era stato aperto tra febbraio e marzo, è fermo: è chiusa “Raffaello e la sua cerchia”, piccola ma preziosa esposizione allestita dal 16 febbraio al National Gallery di Washington, ed è sbarrata a Berlino la mostra che riuniva sei splendide Madonne. L’anno di Raffaello resta perciò in attesa di essere propriamente celebrato.
Tutto molto interessante!
Grazie mille, continua a seguirci…
Bell’articolo! Ottimo lavoro.
Grazie mille Gabriele! Siamo molto felici ti sia piaciuto.