Un po’ di chiarezza su Palafiori e Casa Sanremo di Vincenzo Russolillo: arriverá con Flavio Briatore.

Di Illy Masper

SANREMO. Il Palafiori di Corso Garibaldi è pronto per essere messo in concessione dal Comune, ma nessuno lo vuole perché è diventata una struttura antieconomica; l’amministrazione vorrebbe fare un Bando per riconsegnarlo almeno in affitto tutto l’anno: una soluzione che non servirebbe a convincere un privato perché rischierebbe troppi denari per un palazzaccio, la cui manutenzione divorerebbe troppi soldi che nessuno può permettersi: e poi a che scopo?

D’altro canto è così da quando è nato (perché è nato male) ed è costato milioni di vecchie lire, buttate via o distribuite solo tra chi lo ha voluto, ideato e costruito. Adesso poi è diventata anche sede dell’ASL e domani lo sarà dell’Anagrafe e si posizionerà in quell’ ammezzato che non è mai stato utilizzato  perché mancano i fondi per finirlo. Più volte abbiamo scritto che la soluzione ideale sarebbe di farne un Parcheggio a quattro piani, come quello che sta sotto terra, anche se la gestione non è tra le più efficienti.

Da un po’ di anni un Privato lo ha in concessione per il periodo del Festival e “regala” all’amministrazione un bel po’ di soldi, immeritati, perché fa poco o niente per rendere quel Palafiori funzionante, tanto meno allettante. Dopo il Festival saremo alle solite: ripartirà un altro Bando per affidarlo a qualcuno con la speranza che si faccia avanti?

Non varrebbe la pena di considerare che, quel qualcuno che lo sta gestendo possa avere la possibilità di prenderselo per tutto l’anno, a condizioni decisamente favorevoli, ma definitive? Anche perché mettere le mani sul Palafiori significa investire un bel mucchio di soldi, con la sperare poi di utilizzarlo nell’anno.

Certo la presenza dei due Istituti Pubblici interni, è bene che si sappia, non favorisce questo tipo di trattativa; il Comune perciò dovrebbe decidersi: o ne fà un Palazzo del Turismo o una succursale per i vari servizi comunali, lasciando perdere l’aspetto turistico-economico.

Certo il Palafiori potrebbe diventare, una volta risolto il problema della ristrutturazione (questione non di poco conto), punto di riferimento per tante piccole, medie o grandi manifestazioni che la città organizza o lascia organizzare nel corso dell’anno. Quel palazzo può ospitare anche due o tre eventi allo stesso tempo, perché è dislocato in maniera che questo sia possibile. Occorrerebbe tuttavia che vi fosse un coordinamento generale e che ogni occasione fosse coordinata da un unico ufficio o ente, possibilmente privato, perché un’amministrazione pubblica non deve mettersi ad organizzare: non è suo compito, semmai deve garantirsi che, chi fosse chiamato a farlo, si senta controllato, ma poi lasci libera scelta alla professionalità.

Al Sindaco una proposta, in tal senso, è stata fatta e pare che la stia valutando con i suoi collaboratori. Per l’imminente Festival, il Palafiori è stato concesso in gran parte alla Rai attraverso una partnership con il Patron Vincenzo Russolillo, perché si è resa conto che al Festival non basta l’Ariston: la città vuole vivere l’atmosfera festivaliera, anche al di fuori del teatro, e il Palafiori e Casa Sanremo, che resterà negli stessi spazi di sempre (ampliati), sono una soluzione interessante per il pubblico; quindi il Palafiori è stato messo a disposizione della Rai, che realizzerà tre importanti programmi.

Casa Sanremo, comunque, si sta organizzando per programmare una settimana come non si è mai vista in 10 anni. Una cosa fin d’ora è certa: tutti gli artisti protagonisti di questo Festival passeranno dal Palafiori, cosi come è certa la presenza del monegasco Flavio Briatore, l’industriale dell’intrattenimento e della cucina raffinata: Monte Carlo sbarca a Casa Sanremo? (Nella foto Vincenzo Russolillo).

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