Luisella Vallino, la Regina della Danza, presenta i suoi 12 Gioielli pronti per il SanremoCantaNapoli, seconda edizione

Di Ilaria Salerno

SANREMO. La tradizione è iniziata l’anno scorso quando, pensando alla sigla
d’apertura delle serate del nuovo Festival Napoletano (SanremoCantaNapoli), in realtà mancava ancora qualcosa. A trovare la soluzione fu proprio l’ex ballerina, grande creativa nonché eccezionale coreografa, Luisella Vallino, la quale allora disse: “Certo, quando si parla di Napoli non si può dimenticare il ballo nato sotto il Vesuvio, perché la città partenopea è conosciuta nel mondo anche per la danza, che non si esaurisce solo nella tradizionale tarantella”.

Detto fatto, Luisella si mise subito al lavoro e con alcune delle sue allieve e allievi più predisposti al ballo contemporaneo, mise in scena una serie di coreografie che debuttarono con grande successo, l’anno scorso: prima al Teatro dell’Opera del Casinò, poi al Teatro Ariston, dove ha ottenuto davvero un trionfo popolare. E così la tradizione si ripeterà anche quest’anno, per la seconda volta, e per quattro serate consecutive, ancora al Casinó Municipale: l’ex ballerina, insieme al suo braccio destro Agostino Giordano, per questa nuova occasione ha pensato una serie di bellissime coreografie, legate ovviamente alla napoletanità, con tanto di costumi tradizionali che tutte le 12 ballerine hanno dovuto acquistare di propria tasca, cperché il famoso badget è davvero molto ma molto scarso. Le giovani, tuttavia, non si sono perse d’animo ed hanno così iniziato le prove, ormai da una ventina di giorni, sotto l’attenta guida della Vallino, la cui scuola è sita a Sanremo, in Piazza Colombo.

Stremate, ma felici, le bellissime fanciulle sono giá arrivate alla prova generale di fronte al direttore artistico Ilio Masprone, il quale è rimasto affascinato e molto sorpreso da tanta giovane professionalità. Le coreografie possiamo assicurare che non mancheranno di suscitare grande interesse e curiosità in teatro, non solo nel pubblico presente che assisterà alle serate musicali napoletane, ma anche agli addetti ai lavori, che parteciperanno con i numerosi ospiti.

Una scuola di danza che andrebbe ancor più valorizzata, dunque, e che l’amministrazione pubblica dovrebbe tenere più in considerazione e andare fiera di avere tra i suoi cittadini giovani ballerine e ballerini, che un giorno potrebbero, se diventeranno famosi professionisti, dire: “Ho imparato a ballare a Sanremo, che non è quindi soltanto la città della musica!

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