Matera, “Open Sound Festival”. Suoni dal Paleo-futuro fino al 1 settembre

Di Cristiana Lopomo

MATERA. Alle radici della musica, come fenomeno di produzione collettiva, un evento inedito che avvicina ere sonore distanti millenni: mette insieme suoni lucani e afro-jamaicani, techno, trance, dub; sonorità ancestrali e strumenti della tradizione del più profondo Sud con apparecchiature, forme, e stili attualissimi. La stampa specializzata lo ha anticipato come uno dei festival più interessanti in Europa. Tra street-carnival, festa folk, rave party, performance d’arte e musica contemporanea. Un mix paleofuturistico in cui gli echi di campanacci, zampogne, cupa-cupa, urla e canti polifonici incontrano elettronica e sound system, sequencer, amplificatori e subwoofer di producer italiani e internazionali.

Nell’anno “favoloso” di Matera Capitale europea della Cultura, va in scena dal 28 agosto al 1 settembre, tra Le Monacelle e la Cava del Sole, Open Sound Festival per celebrare la musica come linguaggio universale, bene comune irrinunciabile e diffuso, con suoni open source, non proprietari, corali e collettivi, generati da strumenti autocostruiti. Cinque giorni di mostre, installazioni, workshop, performance. Un progetto di Matera Capitale europea della Cultura 2019 coprodotto da Multietnica e Fondazione Matera-Basilicata 2019. Ma anche grande opera collettiva guidata da Nicola Scaldaferri, docente universitario ed etnomusicologo, Nico Ferri, coordinatore del progetto, Dino Lupelli, direttore artistico insieme ad Alioscia Bisceglia, Manuel Tataranno e Yuval Avital, compositore e artista multimediale israeliano.

Clap! Clap!, Dardust, Paolo Baldini DubFiles, JoyCut, Night Skinny, Nu Guinea, Go-Dratta, Alberico Larato, Agotrance (Agostino Cortese per 40 anni al fianco del musicista e poeta Antonio Infantino e dei Tarantolati di Tricarico), Alicia Carrera, Consciousness Sound System, Douglas Dare, Dub Shepherds Sound, Kety Fusco, Mantra Groove Station, Terra Terra Sound System, Julian Zyklus saranno i protagonisti, oltre ai tanti performer che prenderanno parte a #URLA – Sound Parade in chiusura di kermesse: opera sonora in movimento, immersiva, site specific lungo le strette vie dei Sassi. Una “partitura musicale geografica”, tra grandi campanacci, canti arbëreshë, cupa cupa e chitarre elettriche.

Il manifesto artistico di Open Sound Festival, risultato della ricerca condotta sul territorio dall’artista Yuval Avital, guest director del festival, e dall’etnomusicologo e docente dell’Università degli Studi di Milano Nicola Scaldaferri. Ingresso libero con Passaporto per Matera 2019, a 19 euro, è il titolo d’accesso personale per tutti gli eventi di Matera Capitale europea della Cultura 2019. Il programma è sul sito www.opensoundfestival.eu.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *