L’IMPERATORE DELLA SCONFITTA
A conclusione delle iniziative e degli spettacoli pensati per i 40 anni dell’Out Off presentiamo in Prima Italiana lo spettacolo “L’imperatore della sconfitta” di Jan Fabre con l’interpretazione di Elena Arvigo anche co regista insieme a Thaiz Bozano. Il senso delle manifestazioni per i 40 anni non è stato solo quello rievocativo nè tantomeno quello celebrativo, ma la volontà di ricollegarsi alle radici della nostra storia per rilanciare oggi nuovi progetti e indicare obiettivi e percorsi futuri. In questo senso va la proposta dello spettacolo che vede coinvolta una delle artiste più significative del panorama teatrale italiano misurarsi con un autore eclettico come Jan Fabre, artista visivo, regista, scrittore. Per l’Out Off Jan Fabre è stato un punto di riferimento artistico fin dal primo incontro avvenuto nel 1985 quando venne invitato a Milano dall’Out Off per la rassegna Sussurri o Grida con lo spettacolo “Il potere della follia teatrale”. Il rapporto è continuato poi in altre occasioni culminate con l’inaugurazione della nuova sede di via Mac Mahon nel 2004 con lo spettacolo “Cryng body”.
“L’imperatore della sconfitta” punta i riflettori sul fallimento, tabù nell’era del successo imperante. Forza interiore e accettazione dei propri limiti sono gli unici mezzi di cui dispone l’uomo per riscattarsi dalla propria condizione miserevole. È il racconto di un tentativo che non si esaurisce nel fallimento, ma che trova, anzi, nel fallimento la sua forma perfetta. La sconfitta è azione, atto rivoluzionario, momento di rivincita e possibilità di proseguire. La sconfitta, dunque, come punto di partenza e di arrivo perché se non fossimo sconfitti non avremmo la possibilità di continuare a sbagliare e quindi a esistere nel mondo. Lo strumento perfetto non può che essere che la ripetizione. La ripetizione usata come metodo per svuotare la forma e ritrovare il senso. La figura che meglio incarna questa umanità di confine è il clown che provando e riprovando, “perché l’esercizio partorisce l’arte” come ripete sempre l’imperatore, diventa uomo. Forse questo Imperatore, questo clown che ritenta l’ennesimo fallimento, riuscirà ad avere la forza di avere la fantasia di rialzarsi ogni giorno e ricominciare a sognare. Ogni proposta quindi, dal biasimo alla protesta, alla festa al buio, non può che essere che uno sbaglio. O sarebbe finito il tentativo. Raggiunto lo scopo è finito l’amore, se l’amore altro non è che la strada per arrivarci. Tutto il mio lavoro, dice Jan Fabre – “è una ricerca di comunicazione. È un tentativo di stabilire rapporti – dare un po’ d’amore, ricevere un po’ d’amore.” Forse questo imperatore non è altro che un uomo, a cui nel tentativo disperato di essere uomo nasceranno due ali tra le spalle.
In occasione della messa in scena de “L’imperatore della sconfitta” di Jan Fabre il 27 maggio verranno proiettati due film dedicati all’artista e alla sua opera: “Jan Fabre. Beyond the Artist”, di Giulio Boato con interviste a Jan, Georges Banu, Vincent Baudriller, Jan Dekeyser e Rudolf Rach e “Surrender” di Phil Griffin, che testimonia le prove di Mount Olympus – To Glorify the Cult of Tragedy, a 24-hour performance, spettacolo-capolavoro di Jan Fabre, realizzate nel 2015 nel teatro-laboratorio dell’artista fiammingo, ad Anversa, coinvolgendo 27 performer per 12 mesi e che ha ricevuto il Premio Ubu 2016 come migliore spettacolo straniero presentato in Italia. Ingresso libero.
27 maggio 2017:
JAN FABRE ALL’OUT OFF
Ore 15: proiezione di “Jan Fabre. Beyond the Artist”, un film di Giulio Boato
(Francia, Belgio; 52’; 2015) v.o. inglese e francese, con sottotitoli in italiano
presenta il film il regista Giulio Boato
ore 16: proiezione di “Surrender“, un film di Phil Griffin
(Gran Bretagna, Belgio; 117’; 2017) v.o. inglese, con sottotitoli in italiano
Presenta il film il regista Phil Griffin
Jan Fabre (Anversa, 1958), artista visivo, regista, scrittore, è noto soprattutto per i grandi disegni a biro blu e le sculture realizzate con insetti, ma anche per gli spettacoli realizzati con la sua compagnia Throbleyn di Anversa. Quello di Fabre è un teatro della fisicità che utilizza il corpo in ogni sua forma (danza, performance, azione teatrale). Nei primi anni ’80 si impone all’attenzione mondiale con gli spettacoli This is Theatre Like it Was to Be Eexpected and Foreseen (1982) e The Power of Theatrical Madness (1984) operando un taglio netto con le convenzioni teatrali. Scrittore anche di testi teatrali fin dal 1975, è rappresentato con sempre maggior frequenza in Europa, Stati Uniti, Giappone e Australia. I suoi drammi rompono lo schema del linguaggio dando corpo a personaggi irriverenti, provocatori, paradigmi di un’umanità andata in frantumi e di cui ne mostrano i cocci nel vano tentativo di ricostruirne l’identità liberata dalle catene dei miti del materialismo e dell’immagine.
Elena Arvigo, attrice e regista si è diplomata all’Accademia del Piccolo Teatro di Milano, ha avuto la segnalazione speciale “Premio Hystrio” nel 1999. In teatro è stata protagonista di tourné nazionali e internazionali, tra le quali: “Le signorine di Wilko” regia di Alvis Hermanis e “Noccioline” di Fausto Paravidino, regia di Valerio Binasco. E’ stata inoltre diretta da G. Strehler, E. Nekrosius, J. Lassale, P.Greenaway, V.Binasco, A.Longoni, N. Bruschetta, G. Boncoddo, F. Però. Ha preso parte a progetti internazionali per il cinema lavorando, tra i quali, con L.Pieraccioni, P.Virzì . Per la televisione è stata protagonista della “Piovra 10” e di numerosi film storici tra i quali “Perlasca”. Nel 2016 ha recitato nel duplice ruolo di Giocasta e Antigone nello spettacolo l’Edipo Re e l’Edipo a Colono, per la regia di Andrea Baracco e Glauco Mauri. Al Teatro Out Off ha presentato come regista e interprete: 4:48 Psychosis di Sarah Kane (2014); “Maternity blues” di Grazia Verasani (2015) , “Il bosco” di David Mamet (2015), “Donna non rieducabile” di Stefano Massini (2015), “I monologhi dell’atomica” (2016) da Svetlana Aleksievich e Kyoko Hayashi .
Sara Thaiz Bozano ha collaborato come assistente alla regia e stage manager a numerose produzioni teatrali in Italia e in Europa. Ha partecipato alla creazione degli spettacoli della compagnia teatrodelsuono con Andrea Liberovici e ha collaborato con Saskia Boddeke e Peter Greenaway a numerose produzioni di teatro, opera lirica e installazioni multimediali. Negli ultimi anni è stata impegnata come stage manager nell’allestimento e nella tournée internazionale di diversi spettacoli di Robert Wilson. La sua esperienza nella realizzazione di progetti di teatro multimediale è il punto di partenza per la regia de “L’imperatore della sconfitta”.
Marco Vergani è laureato in lettere all’Università La Sapienza di Roma, si è perfezionato come attore all’Ecole des Maitres con Giancarlo Cobelli e al Centro Teatrale Santa Cristina con Luca Ronconi. In teatro ha lavorato con Vinicio Marchioni, Ferdinando Bruni, Andrea Baracco, Roberto Latini, Andrea De Rosa, Giancarlo Sepe, Emanuela Giordano, Maurizio Panici, Sandro Mabellini, A. R. Shammah, Manuela Cherubini, Luca Ronconi, Giancarlo Cobelli, Giancarlo Nanni, Andrea Taddei, Segio Fantoni, Barbara Nativi.
Teatro Out Off – 30 novembre 1976 / 30 novembre 2016 – 40 anni
16 > 27 maggio (Prima nazionale)
L’IMPERATORE DELLA SCONFITTA
di Jan Fabre
regia: Elena Arvigo e Sara Thaiz Bozano
con Elena Arvigo e Marco Vergani
scene Alessandro di Cola
luci Marcello Lumaca
video project Carolina Ielardi
riprese video Michele Giuseppone
eleborazione immagini Marcello Rotondella
suoni Giuseppe Fraccaro
tecnico video, luci, audio Alessandro Tinelli
assistente alla regia Maia Bertoldo
spettacolo in abbonamento Invito a Teatro
Produzione Teatro Out Off
Teatro Out Off, via Mac Mahon, 16 Milano
info@teatrooutoff.itwww.teatrooutoff.it
Prenotazioni: tel. 0234532140
Michele Olivieri