I GIGANTI DELLA MONTAGNA

04. I giganti della montagnaCSim one Cecchetti

 

 

 

 

Roberto Latini ripropone a Milano la personale rivisitazione dei “Giganti della montagna” in forma di monologo, un progetto del 2014 con cui ha ottenuto, insieme alla sua compagnia Fortebraccio Teatro, premi e consensi unanimi.

“Terzo dei miti moderni di Pirandello. Dopo il religioso Lazzaro e il sociale La Nuova Colonia, I Giganti della Montagna è il mito dell’arte. Rappresentato postumo nel 1937, è l’ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto per la morte dell’autore. La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni in un tempo e luogo indeterminati: al limite, fra la favola e la realtà, alla Villa detta “la Scalogna”. Non aggiungerò parole alla trama, ma voglio dire di altre possibilità che vorrei assecondare. La più importante è rispetto al fascino del “non finito”, “non concluso”; all’attrazione che ho sempre avuto per i testi cosiddetti “incompiuti”. Sono così giusti rispetto al teatro: l’incompiutezza è per la letteratura, per il teatro è qualcosa di ontologico. Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Senza definizione. Senza punto e senza il sipario di quando c’è scritto “cala la tela”. (…) La compagnia di attori che arriva alla Villa della Scalogna sembra avere, in qualche forma, un appuntamento col proprio doppio. Cotrone e Ilse stanno uno all’altra come scienza e coscienza, gli stessi Giganti, mai visti o vedibili, sono così nei pressi di ognuno da potersi sentire come proiezioni di sé. Voglio immaginare tutta l’immaginazione che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco. Portarle “al di fuori di tempo e spazio”, come indicato nella prima didascalia, toglierle ai personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che può sembrare. Le parole, le parole, le parole! sono queste il personaggio che ho scelto. Se i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo, per andare appena oltre, per provarci almeno, devo muovere proprio da quelli”. (Roberto Latini)

“Fortebraccio Teatro” è una compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo dal 1999. Volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale, vive della collaborazione artistica di Roberto Latini, Gianluca Misiti e Max Mugnai. La compagnia, sotto la direzione artistica di Roberto Latini, ha gestito il Teatro San Martino di Bologna dal 2007 alla primavera del 2012. Le ultime produzioni: METAMORFOSI (di forme mutate in corpi nuovi) (2015), I GIGANTI DELLA MONTAGNA (2014), NOOSFERA MUSEUM (2013), UBU ROI (2012), SEPPURE VOLESTE COLPIRE. Programma di battaglie per la resistenza teatrale (2012), NOOSFERA TITANIC (2011), NOOSFERA LUCIGNOLO (2010).

Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano

28 febbraio/5 marzo | sala | Fassbinder

Orari: mar-sab 20:30 / dom 16:30

“I giganti della montagna”

di Luigi Pirandello

adattamento, regia e interpretazione Roberto Latini

musiche e suoni Gianluca Misiti

luci Max Mugnai

Roberto Latini vincitore del Premio della Critica 2015 (ANCT) per I giganti della montagna

Gianluca Misiti vincitore del Premio Ubu 2015 come Miglior progetto sonoro o musiche originali

Spettacolo finalista al Premio Ubu 2015 come Spettacolo dell’anno

Roberto Latini finalista al Premio Ubu 2015 come Miglior attore o performer

www.elfo.org

 

 

 

Michele Olivieri

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