“TEFER” PER IL FESTIVAL EXISTER

Balletto di Roma Tefer 04 ph.M.Carratoni

 

 

All’interno del programma del “Festival Exister”, sarà in scena Venerdì 16 dicembre alle ore 20.30 presso il suggestivo Teatro dell’Arte/CRT di Milano “Tefer”, coreografia di Itamar Serussi, indagine sugli stereotipi maschili, terzo estratto dal trittico “Paradox”. Dance Freedom è il fil rouge del Festival Exister che contempla in cartellone anche “Tefer”: estratto da “Paradox”, creato da Itamar Serussi e Paolo Mangiola, il trittico nel suo complesso è una serata dedicata all’indagine di due autori sul concetto di genere, una lente d’ingrandimento sul maschile e sul femminile tra le consuetudini e i paradossi di una contemporaneità cangiante. Due sguardi distanti per colori e prospettive, accomunati dall’universale strumento di comunicazione della danza e della coreografia, rappresentati attraverso le abilità tecniche e interpretative dei solisti del “Balletto di Roma”. Tra le tre coreografie (tra cui l’intenso assolo “Sycho” e l’analisi degli stereotipi femminili nella danza in “Fem”), “Tefer” è uno studio sui gesti e sul corpo dell’uomo, creato per sei danzatori da Itamar Serussi Sahar, già danzatore per Batsheva Dance Company e resident coreographer di Scapino Ballet Rotterdam, con musiche originali di Richard van Kruysdijk. In “Tefer” una parodica danza guerriera rompe gli spazi scomponendo i contatti tra fisionomie distanti lasciando infine che siano i corpi ad aprire i varchi di comunicazioni possibili e interrotte. Sguardo ironico e segno potente, “Tefer” svela i contrasti di una mascolinità inattesa indugiando sull’esposizione di virilità conosciute e scoprendo i pudori di sensibilità rimosse. Afferma il coreografo: “Ha un sapore vagamente giapponese questo Tefer, e un riferimento al cartoon “La Linea”, un cartoon anni Settanta di cui ricordo bene i suoni strani, che ho chiesto a Richard, il compositore, di riprodurre. Lavorare poi con una compagnia dalla tradizione più classica è stato interessante: poiché il mio stile era molto differente all’inizio, il lavoro non è stato solo creativo e coreografico, ma anche umano”. Un vortice di forza e dinamismo, che travolge lo spettatore, invitandolo a riflettere divertendosi, e a indagarne il seguito in “Paradox”. Successivamente il trittico coreografico al completo sarà di scena a Terni (Teatro Stecci, 24 e 25 gennaio), Venezia (Teatro Goldoni, 17 febbraio) e Verona (Teatro Nuovo, 19 febbraio). (ph. M.Carratoni).

Michele Olivieri

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