Los Poemas de Michelangelo

Un artista completo, in grado di spaziare dalla scultura alla pittura, passando per la poesia: solo un genio quale Michelangelo Buonarroti (1475-1564) poteva racchiudere nella sua persona cotanto talento.
Fiorentino, ad oggi riconosciuto come uno dei maestri dell’arte Rinascimentale italiana, non ha mai smesso di incuriosire e attirare l’attenzione degli studiosi circa le sue opere: realistiche all’inverosimile le sculture, esageratamente voluminose quelle pittoriche, ma cariche di tensione emotiva. Grazie inoltre agli insegnamenti ricevuti da giovane presso il giardino Medici in piazza San Marco a Firenze, dove famosi umanisti neoplatonici come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e Angelo Poliziano si intrattenevano discutendo di filosofia e letteratura, Michelangelo imparò altresì a scrivere, lasciandoci così, dietro le bozze dei suoi disegni, o su pezzi di carta sparsi qua e là le sue “Rime”, che hanno poi assolto il compito, sebbene fossero brevi componimenti scritti in lingua volgare, di tramandarci il processo di maturazione concettuale dell’opera come riflesso della sua personalità. Spesso la poesia del Buonarroti affronta il dramma e la solitudine del suo percorso interiore affrontando i temi più giovanili della contrapposizione tra l’amore terreno carnale e quello celeste e dell’amore come anelito di bellezza che, attraverso il dono delle virtù, porterà al Bene assoluto, in un continuo conflitto tra i limiti dell’essere umano costituito dalle sue capacità intellettuali e la ricerca di Dio.

Le Rime di Michelangelo, in occasione delle celebrazioni per l’anno dell’Italia in America Latina, saranno in mostra presso l’istituto italiano di cultura di Città del Messico, dal 23 ottobre al 15 dicembre, con l’esposizione “Los Poemas de Michelangelo”
                                                                                                       Marisol BERTERO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *