ROSSY DE PALMA / RESILIENZA D’AMORE

Donne, Surrealismo e passione. Una serata in esclusiva per lo storico Piccolo Teatro di Milano. Rossy de Palma, artista eclettica, diva di Almodovar, è per la prima volta al Piccolo Teatro con Resilienza d’amore, un recital che presenta in esclusiva nella sala storica di via Rovello, dal 17 al 22 marzo. Definita “dama Picasso” per i suoi straordinari lineamenti asimmetrici, Rossy de Palma compie un viaggio attraverso il Surrealismo tangibile, materiale e vitale. Dopo la coscienza dell’incoscienza postmoderna, si scopre la pura assurdità della vita e sotto il prisma di Cubismo, Surrealismo, Espressionismo e Costruttivismo, l’artista multidisciplinare rivendica la validità della sua idiosincrasia fisica e mentale, della necessità dell’arte come salvatrice suprema per affrontare la mostruosità della diversità. Ci parla della creazione incosciente, del misticismo dell’esistenza, della terapia creativa, di come un naso sfidante si può trasformare in uno scudo protettivo, di come la sensibilità si apra alla versatilità artistica creando una Resilienza d’amore, di come l’arte possa rappresentare la fragilità della vita, la complessità di un mondo in costante cambiamento. Con i versi di Lorca, le suggestioni visive di Picasso e di Dalì, Rossy de Palma dichiara il suo amore, di più, la sua immedesimazione con il Surrealismo, in un recital che intesse storie d’amore e racconti di donne, come Gala, la Musa di Dalì, il cui fantasma ancora “vive” nella mitica villa di Cadaques. Una performance unica, uno spettacolo intenso e suggestivo, che mescola i linguaggi più diversi per raccontare la contemporaneità attraverso le infinite, inafferrabili contraddizioni del ‘900. “La mia vita è un atto di ribellione, animato dal desiderio di “decorticare”, di sapere cosa nasconde l’apparenza delle cose, come se la vita fosse una cipolla, alla quale vai togliendo strati, per scoprire che alla fine non c’è niente, solo l’umidità delle lacrime che hai versato. Mi sono sentita sola, unica della mia specie, come un anacronismo, un errore. La poesia, il Dadaismo, il Surrealismo, i primi amici, il primo amore… credevo mi confortassero di fronte alle avversità. Così il mio lavoro è stato dall’inizio un atto per imparare ad amare me stessa. Senza saperlo facevo e continuo a fare una resilienza d’amore.” www.piccoloteatro.org

                                                                                         Michele OLIVIERI

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