RONIT ELKABETZ e VIVIANE

Dal 23 febbraio all’ 1 marzo 2015 presso Spazio Oberdan di Milano, Fondazione Cineteca Italiana propone VIVIANE dei fratelli Ronit e Shlomi Elkabetz, uno dei film più belli distribuiti in Italia nella seconda parte del 2014. Uscito troppo in fretta dalla programmazione, viene qui riproposto anche per rendere omaggio all’arte di Ronit Elkabetz, oltre che regista e sceneggiatrice, grande attrice dal volto straordinariamente espressivo. È lei la protagonista di Viviane, uno di quei film miracolosi in cui sembra non succedere niente e che invece avvince con momenti drammatici e ironici, con una intensa sceneggiatura e attori eccezionali. Un dramma giudiziario con al centro una questione di divorzio che alterna registro comico e drammatico e che, sia per l’incisività dei personaggi, sia per il rigore di uno sguardo che è puro cinema, coinvolge e intriga come un thriller. Un Kammerspiel che mette alla sbarra non tanto una donna o un uomo ma un intero sistema. Oltre a Viviane, sono in programma altri due titoli che vedono Ronit Elkabetz nei panni di protagonista: La banda, film commovente, giocato su un tipo di comicità simile alle astrazioni fredde e surrealmente realistiche di Aki Kaurismaki, e Matrimonio tardivo, opera che penetra con humour, ma senza compiacenze, nell’intimità di una famiglia israeliana giocando con gli stereotipi della commedia americana. “Viviane”: Il processo di Viviane Amsalem e il lungo calvario giuridico che la donna ha dovuto affrontare per ottenere il divorzio dal marito Elisha. L’uomo, infatti, nonostante la lunga separazione non vuole dare il suo consenso davanti all’unica autorità giudiziaria competente per i casi di divorzio in Israele: la Corte rabbinica. Viviane e il suo avvocato devono fronteggiare l’atteggiamento intransigente di Elisha, sottostare alle estenuanti e assurde procedure, ascoltare i testimoni chiamati a deporre. Ma Viviane ha deciso di lottare per la sua libertà e soprattutto per la sua dignità. “Matrimonio tardivo”: Zaza è un ragazzo di trentun anni che ancora non è sposato. I suoi genitori pensano bene di aiutarlo organizzando degli incontri con le potenziali spose e le relative famiglie. Zaza cerca di prendere tempo perché in realtà è già innamorato di Judith, una donna affascinante e misteriosa, ma marocchina, divorziata e con una figlia di sei anni. Tutte buone ragioni per non presentarla ai genitori. Zaza è di fronte ad un scelta difficile: seguire le tradizioni o le ragioni del cuore. “La banda”: Una piccola banda musicale della polizia di Alessandria d’Egitto viene invitata in Israele per esibirsi durante la cerimonia d’inaugurazione di un centro culturale arabo. Per una serie di circostanze, i musicisti non vengono accolti da nessuno all’aereoporto quindi tentano di cavarsela da soli e di raggiungere la destinazione con un pullman. Tuttavia, per una incomprensione linguistica, si ritrovano in una città sperduta nel deserto israeliano, isolata e dimenticata da tutto e tutti, proprio come loro. www.cinetecamilano.it
                                                                                                   Michele OLIVIERI

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