Jeong Yoen RHEE: Forze erranti

ANDORA – La stagione invernale del complesso museale e centro di cultura contemporanea di Palazzo Tagliaferro ad Andora si apre con una mostra che porta l’arte coreana contemporanea al centro dell’attenzione, in un’ottica di scambio culturale utile ad avvicinare le culture e far conoscere il lavoro decennale di un’artista che ha tradotto il modernismo occidentale in una ricerca artistica a sfondo spirituale, dal 1 al 30 novembre.
Rhee Jeong Yeon nasce a Seoul nel 1952, in una città in preda alla Guerra di Corea (1950 – 1953) che crea la frattura tra Corea del Nord, a regime comunista, e la Repubblica di Corea, a governo democratico. Studia arte in patria poi nel 1988 si trasferisce a New York dove si diploma al Pratt Institute nel 1988, a cui seguirà nel 1993 il Dottorato presso la Columbia University di New York.
Nella sua carriera che copre più di 30 anni di lavoro, Rhee ha esposto negli Stati Uniti, in Corea, Portogallo, Spagna, Germania, Francia, Australia, Giappone e Kenya. La mostra di Andora è la sua prima personale in Italia. “Sono orgogliosa e onorata di esporre in un Paese che ammiro per la grande arte che ha saputo produrre”, dice Rhee. “Voglio ringraziare la città di Andora, l’associazione Whitelabs e il critico d’arte Angerame per l’ospitalità e per l’occasione offertami”. 

“Ho voluto invitare Rhee ad esporre ad Andora – dice il critico d’arte Nicola D. Angerame direttore artistico di Palazzo Tagliaferro e del Museo Minarologico – poiché credo che sia un ottimo esempio di come gli artisti orientali di quella generazione abbiano incontrato il modernismo occidentale e attraverso di esso siano giunti a risultati originali. Rhee usa la tecnica del mosaico e della tarsia in madreperla con maestria e grande sensibilità per la forma e per la composizione. Rhee rappresenta bene una generazione di artisti coreani che sono vissuti tra oriente e occidente, sviluppando linguaggi in equilibrio tra le due dimensioni”.
“Questa mostra, dedicata ad una artista affermata come Rhee Jeong Yeon, dà ancora una volta ad Andora ed a Palazzo Tagliaferro, l’opportunità di promuoversi come meta del turismo culturale, ben oltre i confini regionali – hanno detto il sindaco di Andora Mauro Demichelis e l’Assessore alla Cultura Maria Teresa Nasi, presentando la personale – Un evento artistico di alto livello che è anche un momento di incontro con una cultura lontana
geograficamente, ma vicina per stima reciproca: un gesto di amicizia culturale tra l’Italia, e in particolare tra la città di Andora, e la Repubblica di Corea, visto l’onore concesso dal Console Generale della Repubblica di Corea di stanza a Milano, S.E. Chang Jae-bok, che ha riconosciuto il patrocinio all’evento e che vogliamo ringraziare anche per la sua presenza il giorno dell’inaugurazione. Questo evento sarà un’ottima occasione per avvicinare i cittadini di Andora e i visitatori di Palazzo Tagliaferro alla cultura e all’arte coreana”.
“Il Consolato Generale della Repubblica di Corea è lieto di aver concesso il proprio patrocinio alla prima mostra personale italiana di Rhee Jeong Yeon, artista che ben riflette tratti distintivi della sensibilità e della spiritualità coreana, tra cui spicca in particolare l’approccio intimo dell’essere umano nei confronti della natura, e che, per storia personale e artistica, rappresenta un armonioso legame tra oriente e occidente, due mondi geograficamente lontani ma portatori di forti stimoli creativi. La mostra di Rhee Jeong Yeon – spiega il Console Generale Chang Jae-bok – costituisce per i cittadini italiani
un’ulteriore occasione di conoscenza del talento e della solidità della produzione artistica coreana e ben si inserisce nella missione del presente Consolato Generale nel promuovere momenti di incontro, confronto e conoscenza, elementi indispensabili per la costruzione di un prezioso dialogo tra le nostre culture”.
La mostra esporrà circa 40 opere, di grande e medio formato, che Rhee ha creato nel corso di tre decenni di lavoro, passando da una prima fase in cui è evidente il confronto con l’arte informale europea ed espressionista astratta statunitense. Nella seconda fase produttiva, Rhee tratta uno dei suoi materiali prediletti, la madreperla, con tecniche a mosaico e ad intarsio. Questi grandi dipinti a tecnica mista sono di grande forza suggestiva. L’eleganza, la misura, la delicatezza delle opere più recenti di Rhee invita ad una pacata riflessione sulla natura, sul senso dello spazio e dell’arte intesa come confronto spirituale tra uomo e natura. L’aspetto meditativo si lega ad un profondo rispetto per gli elementi della natura, evocata attraverso la forma stilizzata di animali, ossa, pietre, e soli. Forme che popolano il mondo immaginario di un’artista a cavallo tra due culture e tra due linguaggi pittorici, come la figurazione e l’astrazione.
“Benché la Repubblica di Corea sia oggi una delle nazioni maggiormente industrializzate e ipertecnologiche – spiega Angerame, che ha già spesso lavorato con artisti coreani – l’arte coreana contemporanea non può essere letta soltanto in un rapporto con la giovane modernità del Paese, ma va considerata spesso come la risultante di uno sguardo che unisce tradizione e modernità, spirito e materia, spazio e tempo. La consapevolezza e il
rispetto verso la lunga ed autorevole tradizione dell’arte classica coreana, spinge gli artisti come Rhee ad affrontare un viaggio molto personale, che rappresenta una sfida culturale importante: quella di restare dentro la propria cultura di appartenenza pur vivendo, studiando e creando in una cultura molto diversa, per certi versi opposta, come è quella occidentale rispetto a quella orientale”.
                                                                                                                             C.S.

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