Dante: le divine opere
Dante Alighieri è uno dei poeti più tradotto e studiato dai critici, filologi e ricercatori di tutto il mondo. Nella prestigiosa collana dei Meridiani di Mondadori è uscita integralmente in tre tomi la “Commedia”, il volume primo delle opere, contenente le “Rime” la “Vita Nova” e il “De Vulgari Eloquentia” e tra le novità di quest’anno, il secondo volume delle opere contenente il “Convivio” “Monarchia” “Epistole” e le “Egloge”. Quest’ultimo volume diretto da Marco Santagata, raccoglie la produzione di Dante esule e si apre con il testo del “Convivio” dell’edizione critica di Franca Brambilla Ageno (1995). Il “Convivio”, scritto tra il 1304 e il 1307,può essere considerato la prima opera dottrinaria di Dante utilizzata dal poeta come mezzo di difesa per le accuse che lo avevano costretto all’esilio, doveva consistere in una serie di quindici trattati ma rimase incompiuto, non sappiamo il perché, alcune ipotesi concordano sul fatto che nella mente dell’autore si stava delineando il grande disegno della “Commedia”. L’incipit del Convivio, ” tutti li uomini naturalmente desiderano il sapere” tratto dalla Metafisica di Aristotele,lascia già intuire il contenuto dei quattro trattati: l’amore di Dante per la Sapienza, di chiara matrice filosofica, commentato da Gianfranco Fioravanti che mette in risalto la grande conoscenza filosofica di Dante, in una proiezione molto più ampia, rivolta a un progetto di totale innovamento della società.
L’altra opera che viene commentata da Diego Quaglioni è la Monarchia, di datazione incerta è scritta in latino, quindi rivolta a un pubblico di dotti, essa è considerata l’opera dottrinale più organica del poeta che si interroga sul bisogno di un governo universale, attraverso un complesso disegno dell’opera che è suddivisa in tre libri, il primo si basa sulla necessità di una monarchia universale, cioè di un imperatore al di sopra di tutti come garante assoluto della giustizia, il secondo, dimostra il disegno provvidenziale divino che mette in risalto come l’autorità imperiale sia stata concessa da Dio.Infine il terzo e più importante libro che affronta il rapporto tra Impero e Chiesa.
Il Meridiano, prosegue con le Epistole a cura di Claudio Villa, che sono in parte rivolte a personaggi politici di primissimo piano e includono anche la nota epistola a “Cangrande della Scala” ( scritta negli anni tra il 1315 e il 1317),contenente la dedica del “Paradiso” al signore di Verona che era stato generoso con il poeta, dove spiega i principi di lettura e d’ispirazione della “Commedia”. Grazie al commento di Claudio Villa le epistole delineano con maggior chiarezza il panorama immaginario, politico e letterario di Dante. L’ultima parte del Meridiano, curata da Gabriella Albanese è dedicata alle “Egloge”, che sono l’ultima opera di Dante e la sua prima e unica prova a noi giunta di poesia latina, costituiscono un corpus unitario di una corrispondenza poetica e bucolica che il poeta ebbe con Giovanni del Virgilio.
Questa splendida opera, di altissimo valore culturale, è lo strumento indispensabile per poter conoscere la completa evoluzione intellettuale di un poeta considerato in tutto il mondo uno dei più grandi vanti della nostra cultura italiana, le opere contenute in questo Meridiano,cosiddette “minori”,in realtà sono le “divine” opere dell’altro volto di Dante.
Dante
Opere ” Convivio Monarchia Epistole Egloge”
Volume secondo
I Meridiani Mondadori
Silvia BERLINGUER