“Sogni di Carta” a Zagabria

Una grande mostra è stata inaugurata lunedì 10 marzo al Museo Mimara di Zagabria: “Sogni di Carta”. Un evento organizzato con la collaborazione dell’Istituto di Cultura Italiano e il Vittoriale, che vuole rappresentare il rapporto esistente e sottinteso tra la parola e l’immagine attraverso l’interpretazione pittorica di Giorgio de Chirico e le edizioni d’arte di Franco Maria Ricci.
Per questa manifestazione sono stati prestati ben 29 bozzetti dal Vittoriale degli italiani di Gardone Riviera, che raccontano la collaborazione nel 1934 tra Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello e Giorgio de Chirico per la messa in scena dell’opera dannunziana “La figlia di Jorio”, in occasione del convegno internazionale sul teatro organizzato dalla Reale Accademia d’Italia. A questi bellissimi schizzi d’autore viene accostata una selezione di libri di pregio di Franco Maria Ricci.
Tonko Maroevic, direttore del Mimara, spiega che “ogni incontro con le opere di Giorgio de Chirico (1888-1978) è una straordinaria ed insolita esperienza. La sua pittura è espressione di ricchissima fantasia e di sottile erudizione, accorpamento pionieristico di audacia e un profondo tradizionalismo”. Quanto all’incontro con i suoi bozzetti, questo, continua Maroevic, “non ha lo stesso significato di quello delle sue opere d’autore in particolare quelle della prima fase, la più radicale, dove si esprime liberamente. Le dimensioni e la tecnica sono modeste. La realizzazione dei bozzetti è necessariamente condizionata dalle esigenze dei testi teatrali, in una certa misura soggetta ai dettami della intuizione poetica di Gabriele D’Annunzio; alla quale de Chirico subordina la propria immaginazione. […]Ma l’occasione di una collaborazione tra il pittore de Chirico, il poeta D’Annunzio e il grande drammaturgo Pirandello (qui nel ruolo di regista dello spettacolo, messo in scena a Roma, nell’ottobre del 1934) ha un significato indubbiamente storico. Presenta una sorta di riconciliazione tra poetiche solitamente contrapposte e tra diversi orientamenti estetici, un connubio di eccellenze culturali italiane di quel periodo, affermando lo spirito mediterraneo e – non da ultimo – la solidarietà reciproca dell’élite accademica”.
Per tutti gli appassionati d’arte contemporanea e di storia italiana del Novecento dunque, l’appuntamento è al Museo Mimara di Zagabria, fino al 31 marzo.
                                                                                                   Marisol BERTERO

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