Studenti emiliani premiati al Cern
Sempre più internazionali e sempre più competitivi: sono i ragazzi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Dopo cinque mesi di intenso lavoro, sei studenti del dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (Dismi) della sede reggiana dell’Università emiliana, riceveranno, infatti, presso il Cern di Ginevra, in Svizzera, un prestigioso riconoscimento. I ragazzi verranno premiati perché hanno preso parte a un progetto di ricerca sviluppato nell’ambito del programma “Cbi – Challenge Based Innovation”. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Cern, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e due importanti università europee – la Aalto University (Finlandia) e la National Technical University of Athens (Grecia) – aveva l’obiettivo di sviluppare idee innovative attraverso l’applicazione delle più avanzate tecnologie per affrontare e risolvere alcune delle principali sfide della nostra società. A premiare gli studenti, oggi, sarà il direttore per la Ricerca e le Tecnologie dell’Informazione del famoso centro di ricerca: Sergio Bertolucci. Durante la realizzazione del loro progetto pilota, i ragazzi italiani si sono occupati soprattutto di due ambiti: lo sviluppo di tecnologie a supporto dell’apprendimento delle persone affette da autismo e la diffusione di sistemi e tecnologie per la collaborazione “a distanza” tra grandi gruppi. Gli studenti dell’ateneo emiliano sono stati accompagnati in questa trasferta in terra elvetica da una delegazione di Reggio Emilia composta dal professor Eugenio Dragoni, direttore del Dismi, dal professor Mauro Dell’Amico, direttore della Scuola di dottorato di ricerca in Ingegneria e dell’Innovazione Industriale, da Matteo Vignoli, referente del progetto, e, ancora, dall’ingegner Michela Audone in rappresentanza di Reggio Emilia Innovazione. “Siamo particolarmente orgogliosi – afferma il professor Dragoni – che nostri studenti abbiano partecipato a questo importante progetto pilota. Da cinque mesi alternavano visite al Cern a periodi di lavoro con gli studenti delle altre due università collegati a distanza. Un bel modo di lavorare e apprendere in Europa. Ci auguriamo – ha aggiunto – che questo rappresenti il primo passo di una partnership a più lungo termine che costituirebbe una grande opportunità, sia per l’ateneo sia per il territorio, che per il suo tessuto imprenditoriale”
da 9Colonne